Chi siamo

Siamo un “manipolo” di sognatori “libertari”. Crediamo nella valorizzazione delle diversità e puntiamo tutto sul diritto all’esistenza di tutti e di ciascuno, ognuno come è, qui ed ora, con le sue caratteristiche “riconosciute”.

Crediamo nel contatto diretto con la natura ed i suoi tempi per permettere alle persone cui la società chiede più di ciò che hanno, di esprimere il proprio talento.

Vorremmo ribaltare il concetto per cui una persona con svantaggi di varia natura, le cure possa solo riceverle (volente o nolente) mentre pensiamo possa essere essa stessa il fautore di cure verso un organismo vivente “altro”.

Partendo dal presupposto di organizzazione “minima”, questa sarà costruita ad hoc, in itinere, insieme con chi vive e lavora nella struttura poderale e i cambiamenti saranno cosa “semplice” e all’ordine del giorno cercando di prevenire o combattere la routine. Per dirla con Bauman, sarà una organizzazione liquida e in un contesto come questo l’apprendimento continuo diventa caratteristica strategica e fondamentale.

Storia del progetto

Il progetto parte da molto lontano e trova le sue basi nel vissuto dei fondatori dell’associazione avendo, nella fortuna e nella sfortuna, incontrato persone di tutti i tipi, abbiamo voluto scegliere un cammino nel quale riversare le nostre motivazioni, collaborare con persone competenti, offrire uno spazio di libertà a dei giovani a cui la vita chiede più impegno che agli altri.

I nostri utenti

Innanzitutto è bene dire che, inizialmente, offriremo i nostri “servizi” a giovani che normalmente frequentano vari centri diurni durante la settimana per cui le nostre attività avranno luogo indicativamente dal venerdì sera alla domenica sera (sarà possibile anche accompagnare i ragazzi ai “loro” centri il lunedì mattina).

Infatti accoglieremo i ragazzi nei fine settimana e durante il periodo delle vacanze estive. Il nostro “podere” si avvale di figure con esperienze a largo ventaglio tutte facenti parte dell’associazione.

In seguito, se e quando avremo ottenuto un minimo di stabilità (certo, anche economica), allargheremo la nostra utenza ad altre tipologie di svantaggio e marginalità senza escluderne alcuna.